mercoledì 30 maggio 2007

Ecco i vincitori del premio Andersen 2007

Il miglior scrittore è stato giudicato Bruno Tognolini.

Sabato 19 maggio si è svolta premiazione del Premio Andersen - Il Mondo dell'Infanzia, il principale riconoscimento italiano ai libri per ragazzi, arrivato alla XXVI edizione.
“Due scimmie in cucina” (Topipittori) di Giovanna Zoboli e Guido Scarabottolo ha vinto come miglior libro 0-6 anni, “Il gatto Venerdì” (Beisler) di Jutta Richter – ill. di Rotraut Susanne ha vinto come miglio libro 6-9 anni.
Invece “Tobia” (San Paolo Edizioni) di Timothée de Fombelle – ill. di François come miglior libro 9-12 anni. “La tigre in vetrina” (Salani) di Alki Zei come miglior libro oltre i 12 anni. “In viaggio con Darwin” di Luca Novelli (Fabbri Editori) è stato premiato come miglior libro di divulgazione.
365 pinguini” di Jean-Luc Fromental - ill. di Joëlle Jolivet (Il Castoro Bambini) ha vinto come miglior albo illustrato.

Il miglior libro mai premiato è stato proclamato “Il piccolo re dei fiori” di Kveta Pacovska Nord-Sud Edizioni. “I promessi sposi” (Piemme) nei disegni di Federico Maggioni di Alessandro Manzoni illustrato da Federico Maggioni è stato premiato in qualità di miglior libro fatto ad arte.

Un libro eccezionale, “La riparazione del nonno” (Orecchio Acerbo) di Stefano Benni – illustrato da Spider, ha ricevuto il premio speciale della Giuria, mentre gli albi illustrati di Gianni Rodari(Emme Edizioni) hanno vinto nella sezione miglior collana di narrativa. “L’uomo e le sue costruzioni” sette opere (Nuove Edizioni Romane) di David Macaulay come miglior collana di divulgazione, mentre a Sinnos è andato il premio al progetto editoriale e culturale. AntonGionata Ferrari ha vinto come miglior illustratore.

mercoledì 9 maggio 2007

"Actarus, la vera storia di un robot" di Claudio Morici

Morici consacra il suo ritorno - dopo il già promettente Matti Slegati, Stampa Alternativa - con questo nuovo romanzo: Actarus, la vera storia di un robot. Ma non lasciamoci ingannare dal titolo, è un romanzo a tutti gli effetti in cui la vena ironica dell’autore, già presente nel suo precedente romanzo, decolla e si libera del tutto.
Edito da Meridianozero, questo nuovo libro, ci porta indietro ed avanti nel tempo. Indietro, per i ricordi legati al cartone animato. Avanti, per aver portato Actarus in una sorta di truemanshow, attraverso la metaletteratura, nella dimensione dei giorni nostri. Ma Actarus, la vera storia di un robot per quanto ironico è anche una denuncia al mondo che ci circonda, ai rapporti sempre più telematici, alle verità che ci nascondiamo, agli amori via chat, all’e-mail che sostituisce sempre più il telefono, agli acquisti veloci formato ikea. Morici usa neologismi al contrario come ‘orologiofonino‘, parodia dei sempre più accessoriati cellulari, ‘Peroni‘ che sembra sostituire il ‘mi faccio una pera’ con un ‘mi faccio una peroni’… E la Peroni ce la portiamo dietro per tutto il romanzo, ossessione di Actarus, senza di lei sembra incapace di vivere. Una Peroni da bere davanti alla tv, una scorta di Peroni da mettere in fresco nel bauletto della moto, una Peroni da nascondere dalle accuse, con cui si ‘rifornisce’ tramite un cannuccia nascosta nella sua super tuta, Peroni Peroni Peroni .
E Actarus no, lui non si fa prendere dalle mode. Lui, il super eroe. Un Actarus antagonista che non si piega ai multimedia, ma che prende per buono quel che gli viene detto, accetta il suo ruolo e se i dubbi ci sono… una Peroni se li può sempre portare via!Actarus, senza una propria vita sociale, eccetto che i colleghi dell’Istituto, non esce con nessuno.
La sua compagna di vita sembra essere solo l’eterna e infallibile Peroni … almeno fino a quando non arriva Roberta, la pacifista bella e un po’ anoressica che vende infusi di camomilla.
“Arriva Roberta, vestita esattamente come l’altra volta, anoressica, bellissima. Si avvicina come un piccolo meteorite al rallentatore che diventa sempre più grande, reale. […] Penso sempre ai missili, ai meteoriti, ai robot, al lavoro, basta lavoro, basta lavoro! […] Da quant’è che non esco con una ragazza? Da sempre? Se Venusia non vale, allora da sempre.”
Oltre 200 pagine che volano via insieme al nostro eroe che galleggia, che sogna Fleed, (una sorta del nostro paradiso?), pianeta usato come metro di riferimento per dire che c’è sempre un posto migliore, dove tutto è più semplice, dove la gente non è complicata e vive bene. Uno stile di scrittura fluido e divertente. Un romanzo dall’ironia comunque spessa e concisa che non scade mai.Lo consiglio, ovviamente!

EDIZIONE ESAMINATA E BREVI NOTE
Claudio Morici (Roma, 1972), romanziere e net artist italiano.
Laureato in Psicologia Clinica con una tesi intitolata “Fenomenologia esperenziale del sognare lucido” (pubblicata in “Sogni Lucidi”, a cura di Fabrizio Speziale, Edizioni Il Punto d’Incontro, Vicenza, 1999), ha lavorato per due anni in diverse comunità terapeutiche, prima di cambiare lavoro. È stato direttore dei contenuti del sito d’arte indipendente www.gordo.it. Ha esordito con il romanzo “Matti slegati” nel 2003.
Claudio Morici, “Actarus”, Meridiano Zero, 2007.

Morici in Lankelot:
Matti slegati” (a cura di G. Franchi, con intervento di Claudio Morici)
Derrumbe – Il fungo ha mangiato me” (a cura di G. Franchi, con intervento di Claudio Morici)
Teoria e tecnica dell’artista di merda” (a cura di G. Franchi)
"Actarus - Intervista a Claudio Morici" (a cura di G. Franchi)
"Actarus - La vera storia di un pilota di robot" (a cura di: G. Franchi)
"Actarus - La vera storia di un pilota di robot" (a cura di P. Pappatà)
"Actarus - La vera storia di un pilota di robot" (a cura di F. Magi)

Approfondimento in rete:
sito ufficiale del romanzo / intervista all’autore (Supereva) / intervista all’autore (Succoacido. it) / intervista di Armando Adolgiso / intervista all’autore (Lettera.com) / Galileo / Alice.

Lisa Massei - Mielenero. 09/05/07.

"Silvia Dorme" di Giuseppe Mauro

La prefazione della Mazzuccato parla dello stile musicale di questo romanzo, ed effettivamente la musica si sente fra le parole, la costruzione delle frasi e la punteggiatura che scandiscono il ritmo. Devo dire che la prima parte ha fatto un pò fatica ad entrarmi, forse perchè necessitava di un editing più approfondito, forse perchè Silvia Dorme è un libro in movimento che andrebbe letto in pochi sospiri ma, essendo anche la mia di vita in movimento, ho dovuto dilazionarlo in qualche giorno e può essere che questo mi abbia fatto perdere qualche nota.
A parte questo, mi ha colpito la costruzione della narrazione che si divide fra un presente di adesso, con una Silvia che dorme in macchina durante un tragitto che può durare anche pochi minuti, ma che tiene le redini stringendo la narrazione di tutto il resto, Pamela-Laura e tutto quel che è stato.
Mauro abolisce la classica costruzione del romanzo e decide di parlare del 'prima' e del 'dopo' in estemporanea, quasi come l'essere qui, adesso, accanto ad una Silvia che dorme, sia solo un flash-back di ciò che è stato. Una Pamela altrove e una Laura che piomba nella vita di un Mario che non sa cosa significa diventare padre. Un pò come se vivere nel presente non fosse che un semplice traslarsi dal passato e nel passato ogni tanto tornare, essere qui e non esserci ancora del tutto. Un Mario tormentato. Che non trova lavoro. Che vuole andare oltre la solita costruzione sociale di coppia. Ma anche un Mario che lascia che le cose vadano da sè, che alla fine fa un pò fatica ad opporsi o non si oppone affatto. L'autore sembra abolire ogni realtà sociale precostituita, creando una Pamela come madre snaturata e un Mario fragile a tratti 'femminile' (termine che si rifà a stereotipi sociali) che ha punti saldi nel cuore. E non giudica le scelte. Non spara a zero scandendo in inutile rancore. Una sofferenza a tratti positiva, oserei quasi dire...Per me 'Silvia Dorme' è una buona opera narrativa su cui poter puntare, magari con una edizione riesaminata e un editing più accurato, ma che resta comunque una prova di stile ed emozioni che non scorrono nè lisce nè indifferenti.
Ed. Il Foglio - Euro 10,00